Paesaggi interiori. Club Itaca Parma al Festival della Lentezza

Dopo le collaborazioni del 2019 e del 2021 – con le presentazioni dei volumi “Bisognava provarci” e “La relazione che cura” – Progetto Itaca Parma è felice di essere ancora una volta parte della squadra del Festival della Lentezza, che quest’anno si svolge proprio “sotto casa”: l’appuntamento è infatti da venerdì 9 a domenica 11 giugno negli spazi e nei borghi del quartiere attorno a Piazzale San Francesco, a Parma. La nostra associazione parteciperà con una mostra interamente ideata da soci e staff di Club Itaca Parma.

La mostra “Paesaggi interiori”

PAESAGGI INTERIORI – Mostra artistica e fotografica a cura di Club Itaca Parma
Nella sede di Progetto Itaca Parma, in Borgo Pipa 3/a

Da venerdì 9 a domenica 11 giugno

Arte, immagini e parole per raccontare la “rivoluzione quotidiana” di Club Itaca Parma, il programma di reinserimento socio-lavorativo per persone con una storia di disagio mentale promosso da Progetto Itaca Parma Onlus. L’esposizione, con cui l’associazione festeggia i suoi 10 anni di attività, è l’esito di un laboratorio creativo ideato e condotto dai soci e dallo staff del Club, che ne cureranno le visite.

Raccontano i protagonisti: “Paesaggi interiori è una mostra di parole e immagini che nasce dall’esigenza di raccontare. Attraverso un lavoro intimo e personale abbiamo tenuto un quaderno di viaggio lungo questi mesi e ogni partecipante è arrivato a scoprire da sé quale fosse il tema che più desiderava trattare. Abbiamo utilizzato letture di albi illustrati, un mix di materiali che facilitassero l’apertura alla creatività e alla ricerca di forme e segni propri, per poi giungere ad un’introspezione finale che riflette la grafia del cuore di ognuno di noi”.

Ingresso libero:
* Venerdì 9 giugno dalle 18 alle 20
* sabato 10 giugno dalle 16 alle 20
* domenica 11 giugno dalle 10 alle 18
Inaugurazione: venerdì 9/6 ore 18

Il Festival: programma e idea poetica

Festival della Lentezza 2023: Ri(e)voluzione

Che cos’è che cambia il mondo? Le conquiste quotidiane, gli impercettibili mutamenti del nostro stare dentro le cose? Oppure, di contro, la rottura degli schemi? L’affronto al potere, l’agguato all’ovvio?

Chi lo cambia, il mondo? Chi conquista l’inutile, chi anela l’ozio, i perditempo? Oppure i professionisti dell’abnegazione, i responsabili, i soldati al fronte?

E se il cambiamento avvenisse proprio lungo la faglia di questa apparente dicotomia? Se fossero il falegname e l’incendiario a mutare il corso degli eventi, fianco a fianco?

Ancora. Basta il gesto del singolo o serve, sempre e comunque, una comunità? La scoperta del secolo o l’intuizione del momento?

E infine: quanto è condivisa la voglia di cambiamento? E cosa siamo disposti a fare, pur di ottenerlo?

Evoluzione o rivoluzione. Evoluzione e rivoluzione. Forse, la risposta, è nella scelta della congiunzione.

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