Durante il primo periodo del lock-down non sono più potuta andare da una mia cara amica artista a dipingere, uscire a cena col mio amico del cuore e non si è potuto andare a Messa.
Passate le prime tre critiche settimane ho avuto tanto tempo a disposizione e così ho riscoperto alcuni cd musicali accantonati come “Il quinto mondo” di Jovanotti. Ho cominciato a fare alcune attività in casa come la pet dance con in mio cane meticcio Sally, con l’utilizzo di premi appetitosi come wustel e crocchette e la musica di Jovanotti, e altri giochi come la ricerca olfattiva.
Ho superato così il primo momento di blocco mentale…
Nei momenti di riflessione ho così scritto alcuni racconti come “La coscienza di Lella”, “Il ricordo”, “Emiliètte la francese”, “Il bacio mancato”, e ho scritto alcune poesie come “Il sonno” e “Attesa”.
In questi scritti ho cercato di esprimere antiche inquietudini, difficoltà e ricordi tormentosi del passato, immaginazioni al limite con la realtà.
Ma “le speranze non si sono spente” come dice una canzone di Jovanotti.
La speranza più grande che ho è che continuino ad esserci incontri belli e nuovi nella mia vita; e di vivere alla fine la mia terza età non sola e abbandonata ma circondata dall’affetto delle persone care.
Questo Covid ha aumentato la mia solitudine e non è stato facile ma ho cercato di curare il più possibile l’ amicizia, con telefonate ai soci del Club e ad altri vecchi amici.
Spero di contribuire a costruire un mondo migliore anche attraverso il gioco con gli animali e la trasmissione di cultura e valori alle giovani generazioni. (Ho infatti un nipote di 11 anni). Secondo me non è vero che non si può parlare di disagio mentale a bambini e ragazzi. Perché il disagio mentale, la sua sopportazione e la sua cura, il talento che spesso l’ accompagna (si pensi a Vincent Van Gogh per esempio), il contesto sociale in cui è stato inserito, fanno parte di una storia comune. E far conoscere la storia nei giusti modi è doveroso e necessario per favorire un autentico progresso nella futura società, fatta da persone umane, libere di pensare, libere dal pregiudizio, veramente generose con il proprio prossimo.
Un’altra cosa più personale che spero è maturare il mio rapporto con l’arte. In futuro mi piacerebbe fare qualche corso di aggiornamento sul ritratto dal vero e sul paesaggio. Ma non ho mai smesso di dipingere in questo periodo. Ho dipinto alcune Madonne un Klimt e due ritratti.
Mi piacerebbe anche lavorare alla Job Station presso il Club.
Quindi… non smettiamo di sperare! Per il resto ringrazio Stefano per averci ricordato ogni giorno che il sole splende sulle nostre teste…Ilaria Gandolfi per avere dedicato una canzone di Vinicio Capossela, Angela, la nostra volontaria cuoca, per averci deliziato con le sue fotografie di piatti vedute paesaggistiche e fiori, Marta per il simpatico video per il Club, che ho subito inoltrato ai miei amici.
E anche grazie al Covid, perché in fondo mi sono riposata, ho ascoltato tanta buona musica e non mi sono mai veramente fermata!!!